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ALLA SCOPERTA DEI GRANI ANTICHI

Si definiscono “Grani Antichi” tutte le varietà di frumento (triticum) che sono rimaste immutate negli ultimi cent’anni. Noi li celebriamo nei nostri impasti.

 

Fin da quando l’uomo coltiva la terra ha sempre cercato un miglioramento genetico del grano, selezionando le migliori sementi dell’annata per seminarle l’anno successivo. Questa selezione avveniva sulla base di due criteri: la produttività e il sapore.


Oggi il sapore non è più annoverato tra i criteri di selezione perché, con l’affermazione sempre più prepotente delle farine molto raffinate, le differenze di sapori e profumi tra le diverse varietà si sono assottigliate fino quasi a scomparire.

Quali sono le differenze tra Grani Antichi e moderni?

I grani preistorici sono arrivati fino a noi e continuano ad offrirci il loro straordinario patrimonio di nutrienti (sali minerali, fibre e proteine). A differenza di quelli moderni, infatti, non sono stati manipolati per poter essere coltivati in maniera intensiva e contengono proteine meno complesse e più facilmente digeribili.

I nostri Grani Antichi

La nostra passione per la ricerca dei sapori autentici ci ha permesso di selezionare quattro tra i Grani Antichi. Grani che rendono i nostri impasti per pizza e focacce molto digeribili e leggeri.

 

Grani Antichi

 

Il primo cereale: il Farro Monococco

E’ stato primo cereale coltivato dall’uomo. Tecnicamente, infatti, il farro è una varietà di grano a tutti gli effetti e per questo è chiamato talvolta anche grano Monococco: ha un chicco molto piccolo ed è poco produttivo, per questo è stato presto abbandonato.  Oggi è stato riscoperto per le sue qualità nutrizionali superiori agli altri cereali.

 

Il Senatore Cappelli

La storia di questo Grano è legata ad un personaggio di origine abruzzese: nel 1907 il deputato Raffaele Cappelli permise ad un famoso genetista del tempo, tale  Nazareno Strampelli, di effettuare delle semine sperimentali nei suoi terreni vicino a Foggia.

Il Senatore Cappelli ha una  pianta con un’altezza di circa 1.80 metri e contiene percentuali più elevate di lipidi, amminoacidi, vitamine e minerali, nonché caratteristiche di elevata digeribilità.

Con il grano antico Senatore Cappelli sarebbe impossibile produrre una pasta industriale: si spaccherebbe troppo facilmente per via della minore presenza di glutine.

 

“Quella di Solina aggiusta tutte le farine”

In tutto l’Abruzzo interno, quando si parla di grano, si fa riferimento alla varietà Solina. Esistono detti popolari che testimoniano la stretta connessione tra questa varietà e la vita della gente abruzzese. Si dice, ad esempio, “quella di Solina aggiusta tutte le farine”, oppure “se il contadino vuole andare al mulino, deve seminare la Solina”. Un tempo era apprezzata soprattutto per la costanza produttiva, che garantiva la sopravvivenza delle famiglie contadine.

Il Grano Solina ha una bassa percentuale di glutine e un maggior tenore proteico rispetto ai Grani moderni.

 

Il grano del Faraone: il Khorasan

Vogliamo parlarvi di un’altra varietà antichissima: Khorasan, che molti conoscono con il marchio commerciale Kamut. La leggenda narra che fosse il grano dei faraoni. E’ una delle varietà più antiche che conosciamo.Il grano del faraone, avendo poco glutine, è molto digeribile. Contiene molte vitamine e oligoelementi preziosi, quali il selenio.

 

Ci piace celebrare i nostri ingredienti: dietro i nostri prodotti ci sono storie da raccontare, odori da respirare e sapori da non dimenticare.

 

“La terra produce il grano. Ma l’uomo produce il sogno del grano, ed è il sogno che consente il realizzarsi delle cose.”