Il tema plastica è diventato un argomento bollente negli ultimi anni.
Da quando campagne a difesa dell'ambiente hanno reso pubbliche le immagini di mari e spiagge letteralmente sommerse da rifiuti di questo materiale e soprattutto davanti ad un'opinione pubblica sempre più attenta a combattere questo problema mondiale, sembra che un po' tutti stiano intraprendendo iniziative per arginare il problema.
La cattiva gestione e l'uso smodato che negli ultimi 50 anni si è fatto della plastica, ci ha portati a vivere circondati dai suoi rifiuti, con conseguenze catastrofiche sulla biodiversità delle specie che abitano il pianeta.
In realtà, il vero problema non è la plastica in sé per sé, quanto piuttosto il modo in cui viene gestita e il modo in cui viene smaltita.
Premesso che ognuno di noi ha un dovere nei confronti, non solo della società in cui vive, ma anche del luogo che l'accoglie, siamo tutti tenuti a mantenere pulito il pianeta che ci ospita.
Anche se in effetti, viste le immagini degli oceani sommersi e degli animali intrappolati in buste di plastica, potremmo dedurre che questo senso di dovere appartiene in realtà a ben pochi esseri umani.
Non possiamo demonizzare la plastica che negli anni ha permesso all'uomo grandi vantaggi, essendo un materiale a livello ingegneristico eccellente: flessibile, resistente, leggero, e con ottime proprietà termiche, elettriche e chimiche.
Dobbiamo prendere atto però che il problema sta nella gestione e nello smaltimento! Se si getta plastica a terra, inevitabilmente quest'ultima, con una folata di vento finirà nel primo corso d'acqua che incontra, e a sua volta poi, in mare, dove rimarrà per secoli. Ogni giorno infatti, 700 tonnellate di rifiuti plastici finiscono nel Mar Mediterraneo!
Le statistiche infatti stimano che, nel 2050, il mare conterrà più plastica che pesci, e questo non è sicuramente un dato rassicurante.
Ma qual'è la soluzione a questo totale disastro?
Sicuramente, fare la raccolta differenziata è un ottimo metodo per arginare questo fenomeno, a maggior ragione se i dati ci suggeriscono che, in Italia, vengono utilizzate all'incirca 15 miliardi di bottiglie di plastica ogni anno!
Non riciclare 15 miliardi di bottiglie, sarebbe davvero uno spreco di energie e risorse gigantesco.
C'è però anche un altro modo, che eliminerebbe il problema alla radice: utilizzare materiali alternativi alla plastica, materiali eco-sostenibili.
Ognuno di noi infatti, nel proprio piccolo, può contribuire ad invertire questa rotta disastrosa.
Come? Iniziando a bere l'acqua dal rubinetto (o da depuratori con acqua filtrata) e ad usare borracce al posto delle bottiglie di plastica!
Ognuno di noi infatti, in un anno, può diminuire di 150 kg le emissioni di CO2, eliminando l'utilizzo di bottiglie di plastica.
Propizza, nel suo piccolo, ha deciso di contribuire al cambiamento ed aiutare il pianeta regalando delle borracce in acciaio personalizzate ad ognuno dei suoi ragazzi ed istallando anche degli erogatori di acqua filtrata!
Un piccolo gesto che apre la strada ad una mentalità sempre più plastic free!
D'altronde le borracce sono comode, maneggevoli e non ingombrano, possono essere portate ovunque, una piccola ma grande svolta, e la personalizzazione, rappresenta non solo un simpatico "attaccamento alla maglia" ma anche una sicurezza maggiore per evitare il contagio da covid-19.
D'altronde, essere plastic free, conviene non solo al pianeta ma anche a noi, considerando che ogni anno, rinunciando all'acquisto di bottiglie di plastica, risparmieremmo 800 euro a famiglia (che potremmo spendere per qualcosa che ci piace)!
Abbiamo creato così il nostro piccolo team di collaboratori #plasticfree, più consapevoli ed attenti all'ambiente.
A seguito di quest'iniziativa infatti, è stata organizzata una bella giornata di team building dove si è ripulito insieme un parco comunale parecchio trascurato nei dintorni dell'azienda, rimuovendo più di 150 kg di rifiuti di plastica gettati, sul prato!
Propizza punta ad abbracciare, nel suo piccolo, sempre più iniziative plastic free per un mondo più ecosostenibile!